Aumentare l’occupazione giovanile è fondamentale per favorire la crescita economica e sociale del nostro Paese e sostenere il sistema previdenziale. I giovani rappresentano una risorsa preziosa per la nostra economia: possono portare nuove idee, competenze ed energie nel mercato del lavoro. Inoltre, un aumento dell’occupazione giovanile può alimentare la crescita economica stimolando innovazione e produttività.

L’assunzione di nuove figure specializzate deve essere agevolata senza pesare sulle aziende. Vogliamo aiutare le imprese che si impegnano a formare ed assumere giovani attraverso maggiori benefici fiscali. Limitando il peso dei contributi che le aziende versano per i lavoratori, le invitiamo a investire nella creazione di nuovi posti di lavoro che possono agevolare la crescita economica del Paese.

Oggi le competenze dei lavoratori non sono allineate a quelle richieste dalle aziende, causando una forte discrepanza tra domanda e offerta di lavoro e, di conseguenza, un maggiore tasso di disoccupazione. È fondamentale investire sulla formazione dei giovani, impiegando figure formative specializzate che possano insegnare loro competenze aggiornate in grado di rispondere alle esigenze attuali.

La ricerca, la formazione e l’innovazione tecnologica sono elementi fondamentali per contrastare i cambiamenti climatici. Vogliamo investire in impianti di ultima generazione che ci permettano di produrre energia rinnovabile e aumentare il livello qualitativo e quantitativo del riciclo dei rifiuti. Vogliamo digitalizzare la gestione dei parchi nazionali e delle aree marine protette per semplificare l’amministrazione, monitorare le minacce all’ambiente e garantirne lo stato di conservazione.

L’Unione Europea ha il compito di vigilare sulla salvaguardia e lo sviluppo del patrimonio culturale europeo. In passato non è stato fatto abbastanza e per questo vogliamo arrivare in Europa e batterci per mantenere viva la nostra cultura, in ogni suo aspetto e forma. Solo così potremo avere solide basi per tutelare l’ambiente, la qualità della vita e la crescita economica.

Vogliamo lasciare ai nostri figli un mondo migliore agendo per la tutela dell’ambiente, la salvaguardia dei mari e l’abbattimento delle emissioni nocive. È possibile farlo solo con azioni concrete e politiche green che non impattino eccessivamente sulle tasche dei cittadini. Troppo spesso l’Unione impone norme uniformi in tutta Europa senza considerare che le caratteristiche di ogni Stato possono rendere l’applicazione difficile o a volte impossibile. Vogliamo far sentire la nostra voce per raggiungere l’obiettivo “emissioni zero” con azioni di buon senso.

Chiediamo un Patto di sicurezza europeo per contrastare l’aumento della criminalità, far fronte a minacce informatiche e difenderci da guerre e pandemie. Non possiamo più aspettare. Di fronte a un nuovo ordine geopolitico vogliamo un’Europa forte e unita che faccia gli interessi dei suoi cittadini, protegga le nostre frontiere e garantisca la nostra sicurezza.

L’Unione deve iniziare ad adottare politiche che rendano l’Europa sicura e accogliente. Il primo passo è rafforzare le nostre frontiere per proteggerle dalle minacce e combattere il traffico di migranti ma dobbiamo anche agire per combattere la fuga di cervelli e garantire che i lavoratori qualificati che desiderano venire in Europa possano farlo in modo sicuro, legale e dignitoso.

La risoluzione sulla difesa dei confini esterni dell’Europa e sulla immigrazione irregolare, recentemente approvata dall’Unione, è il primo passo per migliorare la gestione delle frontiere. Tuttavia, c’è ancora molto da fare per giungere finalmente a un documento che soddisfi davvero tutti quei Paesi che, come l’Italia, si trovano maggiormente esposti ai flussi migratori sempre nuovi e imprevedibili.